Omelia VI domenica di Pasqua, rito ambrosiano

conversione Paolo.jpgL’Amore non è mai una realtà che Dio dà per forza; è sempre libertà.  Se noi fossimo davvero convinti di questo, la nostra preghiera sarebbe prevalentemente preghiera di ringraziamento. Quale gratitudine traboccherebbe dal nostro cuore, se noi fossimo davvero convinti che Dio non ‘deve’ amarci, ma ‘vuole’ amarci; che Dio ci cerca perché desidera farlo, ma se vuole – anche se forse non è mai accaduto – può benissimo evitare di cercarci. 

Lui non è in alcun modo obbligato ad amarci; non ci è debitore del Suo Amore. E’ Lui che vuole donarci il Suo Amore; è Lui che lo desidera; è Lui che crea le condizioni; è Lui che ci raggiunge prima ancora che noi possiamo fare qualunque cosa,  perché vuole mettere a fondamento di tutto l’Amore. Ma è un Amore sempre libero, in ogni istante – non sarebbe Amore altrimenti.

Non c’è mai un momento nel quale Dio deve per forza fare una certa cosa per me. Tutte le volte che Lui fa qualcosa per me, lo fa perché lo desidera, lo fa appunto per una libera scelta di Amore. Lo vuole. Con tutto Se Stesso.

 

E’ sempre un regalo; ogni attimo di respiro, ogni situazione: tutto e sempre è Amore donato, gratuitamente. In noi deve tornare a sgorgare la capacità di ringraziare che nasce da questa consapevolezza.

Normalmente, invece, non ci viene proprio spontaneo. Pensate concretamente al momento che viviamo nell’Eucaristia, che vuol dire proprio “ringraziamento”: ufficialmente stiamo celebrando questo palpitante e commosso rendimento di grazie a Dio. Guardate che cosa in realtà riempie il vostro cuore, dalle distrazioni alle richieste ossessive per qualcosa che serve. Che spazio occupa il vero ringraziamento? Forse ogni tanto si insinua, quasi per sbaglio, nell’euforia di una settimana che è andata bene, ma di solito arrivi in preda agli affanni, resti cupo, immerso nei tuoi problemi e metà della Messa la perdi con la testa altrove.

Dovremmo essere qui a ringraziare. A ringraziare che Lui ci ama, che ci ha chiamati, che si offre per noi, che parla a noi, che si dona nel Pane e nel Vino: tutto questo non è scontato,  è sempre un regalo.

 

Ci potrebbe essere tolto tutto. Gesù lo dice: “Guardate che ci saranno tempi nei quali lo Sposo vi sarà tolto” e non parla solo della croce, che è il riferimento immediato del brano del Vangelo di Giovanni, che oggi ci è donato,  ma, più radicalmente, ci sono momenti nella vita nei quali ti accorgi che Lui, in qualche modo, si è staccato; che non è obbligato a restare con te.

Certo, lo fa per aiutarti, per liberarti appunto da questa mentalità del dovuto, del fatto che l’altro ti ‘deve’ l’amore; per toglierti quel legame. E quindi, in realtà, è sempre vicino, da questo punto di vista. Il Suo è come l’allontanarsi dei genitori, quando devono svezzare un bambino…

 

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Omelia VI domenica di Pasqua, rito ambrosianoultima modifica: 2010-05-22T17:04:19+02:00da fragiampaolo
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