omelia II Domenica di Quaresima, rito ambrosiano

samaritana.jpgNell’abbondanza della Parola di Dio che ci è stata  donata, mi fermo soltanto sulla seconda parte del Vangelo. Non il dialogo di Gesù con la samaritana, ma lo strano dialogo con i discepoli, che ci lascia leggermente smarriti anche nella formulazione stessa. Si tratta infatti di una difficile traduzione di un testo complicato già in origine. E’ bene dunque soffermarci in qualche spiegazione.

Innanzitutto mi piace, perché apre lo sguardo su un modo diverso di affrontare in primo luogo il tempo della Quaresima, ma, più profondamente, tutta la vita cristiana come modalità di annuncio, come modo di portare il Vangelo.

Il brano racconta che i discepoli arrivano, dopo aver fatto provviste in città, e trovano Gesù che sta parlando con una donna, cosa che non si poteva fare in nessun modo – oltretutto è probabile che, già dall’aspetto, apparisse una donna di facili costumi, come sappiamo dai cinque mariti avuti e dalla relazione irregolare in corso. In ogni caso, una donna non poteva parlare con un uomo da sola, tanto meno con un Maestro della Legge: c’era un divieto esplicito. Dunque, i discepoli si stupiscono enormemente di vedere Gesù che sta parlando con quella donna. Chissà cosa avrebbero detto nel sentire il dialogo precedente, che era addirittura fuori da ogni schema possibile!

 

La donna però non si ferma. Appena sente Gesù che dice: “Io sono il Messia”, lascia la sua brocca – è un gesto importante perché era l’oggetto indispensabile per attingere la preziosa acqua che era venuta a prendere con fatica: vuol dire che aveva proprio fretta, non voleva niente che le impedisse di correre. Abbandona la brocca, corre in città, annuncia, e i Samaritani cominciano a muoversi, uscendo dalla città e venendo verso Gesù.

Ecco, questo è il sottofondo del dialogo di Gesù con suoi discepoli. Io lo vedo come un dialogo abbastanza sorridente da parte di Gesù, pieno di gioia da parte Sua. Perché ha appena finito di parlare con quella donna e quella donna è subito andata ed è diventata un apostolo. E’ andata ad annunciare e subito si vede il popolo che arriva. E’ un annuncio che ha un effetto immediato. Ed è per questo che Gesù, mentre sta parlando con i suoi, dice: “Alzate gli occhi, guardate! E’ già tempo di mietitura; sta già arrivando gente che ha capito chi sono; è già il momento di raccogliere!”. Ed è contento di questo. E’ contento perché vede immediatamente i frutti di quell’incontro, di quel dialogo. I discepoli, ovviamente, non sono in grado di capire bene il senso delle Sue parole. Solo Gesù  sapeva che cosa stava accadendo nella città dei samaritani. I discepoli vedono Gesù presso il pozzo e una donna, che è scappata via andando in città appena loro sono arrivati. Non possono comprendere. Gesù invece vede che cosa sta accadendo, vede la donna che annuncia e la popolazione che ascolta e crede, allora dice: “Guardate! E’ già tempo di mietere! Il Vangelo è già arrivato!”. Ed è proprio uno stupore gioioso quello di Gesù.

 

Subito dopo Gesù cita un proverbio che…

 

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Immagine:

Cristo, la samaratitana e gli apostoli di ritorno dalla città, MARTORELL, Bernat, 1445-52, Santa Creu Cathedral, Barcelona

omelia II Domenica di Quaresima, rito ambrosianoultima modifica: 2010-03-02T22:14:14+01:00da fragiampaolo
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2 pensieri su “omelia II Domenica di Quaresima, rito ambrosiano

  1. Sono sempre Mirella, atassica di Monteveglio, in provincia di Bologna.
    Ho letto l’ultima omelia che si trova sul sito, quella della samaritana.
    E’ incredibile la serenità che mi comunica; l’umanità di Gesù e l’attualità dell’argomento sono così vicini a chi legge che immedesimarsi nella scena è naturale. Come viene naturale sorridere e pensare che la nostra speranza si ravviva, perchè è Lui che lavora nei nostri cuori, e che fa tutto.
    Ho letto questa omelia in un momento di crisi e mi sono sentita come una bambina protetta e in grado di dare, nonostante la mia piccolezza, un piccolo contributo, affinchè Lui cambi il mio cuore e quello dei miei cari.

  2. Ciao, Mirella. Le tue parole danno una grande gioia. Ci fa tanto piacere sapere che segui il blog e che anche senza vederci condividi con noi un cammino magari faticoso, ma ricco di valore e di una gioia profonda e invincibile. Sento che vivi quello che anch’io vivo qui, nelle celebrazioni, in questo cammino di Quaresima, nell’incontro vivo con Gesù che passa attraverso la Sua Parola. Questo sentirsi uniti nel cuore del nostro Signore e fratello Gesù è davvero il Vangelo che respira. Ieri padre Giampaolo ci ha parlato della comunione dei santi, che – incredibilmente! – siamo anche tutti noi che, inondati e attratti dall’Amore di Gesù, cerchiamo di farci suoi discepoli e viviamo nel Suo continuo perdono. Siamo uniti in Lui e viviamo una sola immensa Vita, che abbraccia anche tutti quanti ci hanno già preceduto in Cielo e ci accompagnano con Amore. Non sentirti mai sola e quando le forze sembrano finire stai certa che puoi appoggiarti su tanti altri, anche se magari invisibili: come vedrai nel giornalino che ti abbiamo inviato la nostra fragilità è il luogo dell’incontro con i fratelli e soprattutto con Dio. Grazie della tua vicinanza, della tua preghiera, della tua offerta e della grande limpidezza delle tue parole. Ti voglio bene! Annamaria

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