Omelia I domenica dopo la Dedicazione – il mandato missionario – rito ambrosiano, anno B

Ogni uomo è raggiunto da un raggio di luce, conosce e vive almeno una briciola del Bene, perché ogni uomo è amato da Dio ed è impossibile non vi sia nessuna risposta, anche inconsapevole, a questo Dono continuo.

Per qualcuno questo è sufficiente a giustificare l’idea che è finita la necessità di annunciare il Vangelo. Dio arriva come vuole e quando vuole. Quando uno agisce in linea con la sua coscienza – basta ovviamente che non mi pesti i piedi – è inutile aggredirlo tentando di fare proselitismo. Ragionamento comprensibile in chi non crede, ma disgraziatamente presente in molti cristiani, che non capiscono più il perché delle Missioni o della loro testimonianza.

La posizione ora espressa ha molte falle in realtà.

Intanto da per scontato che la coscienza sceglie sempre bene, ma è pura teoria. Ciascuno di noi sa benissimo di aver fatto delle cretinate oggettivamente pazzesche a causa di una coscienza annebbiata, falsata da strane idee, da desideri immoderati, da passioni incontrollate. La coscienza è davvero il “luogo” dove Dio parla a ciascuno, ma quanto impropria sia la nostra comprensione e azione è sotto gli occhi di tutti. Senza una Parola che risuoni anche all’esterno difficilmente riusciamo a comprendere quella che viene rivolta all’interno. Ne intuiamo qualcosa. Briciole. La coscienza è ferita dal peccato e molto lavoro serve per renderla realmente retta.

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Il secondo aspetto problematico nasce del tutto logicamente da quanto sopra: possiamo davvero lasciare qualcuno che amiamo in balia di un riferimento tanto fragile? Anche qui ci accorgiamo che la posizione “lasciali in pace che va sempre bene” è puramente teorica e lontana dalla realtà. Se vuoi bene a qualcuno sei certamente felice di vedere il buono che emerge nei suoi pensieri e dalle sue azioni. Farai di tutto per far crescere e incentivare questo bene. Ma contemporaneamente ti accorgerai di quanto è fragile se molti altri aspetti non vengono costruiti ed altri corretti. Chi di noi vedendo la moglie, il padre o il figlio incasinato si limiterebbe a dire che qualcosa di buono ci sarà anche in lui e che basta segua la propria coscienza?

 

Proclamare il vangelo vuol dire prendere a cuore la vita di coloro cui si annuncia, volere il loro bene. L’annuncio cristiano è gesto d’amore, è seme posto nel cuore del mondo perché questo trovi la pienezza di quel bene che già intuisce senza saperlo realizzare.

 

Se vuoi leggere l’omelia su questo tema: I_Domenica_dopo_la_Dedicazione.doc

 

Immagine: Gesù e i dodici apostoli, museo nazionale di Catalogna, Barcellona

Omelia I domenica dopo la Dedicazione – il mandato missionario – rito ambrosiano, anno Bultima modifica: 2009-10-28T18:40:36+01:00da fragiampaolo
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