Dagli scritti di san Francesco
“Il Signore Dio si offre per voi come per dei figli. Perciò vi scongiuro tutti, o fratelli, baciandovi i piedi e con tutto l’amore di cui sono capace, che prestiate, per quanto potrete, tutto il rispetto e tutta l’adorazione al santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, nel quale tutte le cose che sono in cielo e in terra sono state pacificate e riconciliate (Col 1,20) a Dio onnipotente.
L’umanità trepidi, l’universo intero tremi, e il cielo esulti, quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, è il Cristo figlio di Dio vivo.
O ammirabile altezza, o degnazione stupenda!
O umiltà sublime!
O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane!
Guardate l’umiltà di Dio, e aprite davanti a Lui vostri cuori (Sal 61,9); umiliatevi anche voi, perché egli vi esalti (1Pt 5,6).
Nulla, dunque, di voi, tenete per voi; affinché vi accolga tutti colui che a voi si dà tutto”.
L’accoglienza, stupita e gioiosa, del dono di se stesso che il Signore rinnova per noi nell’eucarestia era il tema dell’omelia di domenica. Se vuoi leggerla: IV_Domenica_dopo_il_Martirio_di_san_Giovanni_Battista.doc
Immagine: Ultima cena, Assisi, Basilica Inferiore