omelia IX domenica dopo Pentecoste, anno B, rito ambrosiano

Rinnegare se stessi

Esiste il divieto non scritto di mostrare le proprie fragilità, debolezza, dipendenza. È sconveniente quanto mostrarsi nudi per la strada. Tutti si approfitteranno di te, ti giudicheranno, ti riterranno un vile. Forti e indipendenti bisogna mostrarsi. Sottomessi a niente e a nessuno.

 

davide_danza_arca.jpgDavide celebra la sua dipendenza da Dio danzando davanti all’Arca. Nudo in mezzo alla strada. Riconosce che tutto ciò che ha viene da Dio. E non c’è nessuna parte della sua persona che non sia dono dell’Amore. Rinnega se stesso nella riconoscenza. Danza la gioia di non appartenersi.

 

Gesù nel Vangelo chiede di rinnegare noi stessi e siamo colti dalla paura. Eppure siamo i primi ad essere stufi di noi stessi. Consapevoli, malgrado tutto, di quanto piccola diventi la nostra vita quando è abbandonata a se stessa, di quanto arida diventi quando si stacca dalla sorgente.

Gesù apre un nuovo inizio costruito sul seguire Lui. E ci chiama a vivere come Davide davanti all’Arca, ma… dietro, da discepoli che seguono le sue orme.

Dimenticarci di noi per trovare Lui. Per trovare il nostro vero “io” aperto dall’amore accolto e donato, crocifisso e risorto.

 

Se vuoi leggere l’omelia della IX domenica dopo Pentecoste su questo tema: IX_Domenica_dopo_Pentecoste.doc

 

Immagine: Davide danza davanti all’Arca, miniatura del Breviario di Martino d’Aragona, Spagna, Catalogna, XV sec. Conservato nella Biblioteca Nazionale di Francia. Per le altre, bellissime, miniature: http://www.bnf.fr/enluminures/manuscrits/aman11/i8_0011d.htm

 

omelia IX domenica dopo Pentecoste, anno B, rito ambrosianoultima modifica: 2009-08-06T16:34:07+02:00da fragiampaolo
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