07 – Scegliere il Dio Tenerezza

Lasciarsi educare da Dio tenerezza

Naturalmente scegliere è solo il primo passo: se io scelgo di andare in cima ad una montagna, ho scelto di andarci, ma non ci sono ancora. Intanto ho scelto di andarci: è già un primo passo, senza il quale non camminerò mai verso quella cima. Poi devo imparare la strada, devo attrezzarmi per percorrerla e soprattutto devo accettare la fatica del cammino. Chi va in montagna, sa quanto è faticosa la salita, però se voglio arrivare su quella cima, devo accettare la fatica, se no non ci arriverò mai. Ecco, la tenerezza suppone una scelta, suppone conoscere la strada, suppone un cammino, un tendere alla cima. La tenerezza come cima, come punto a cui guardare. Naturalmente, per poter percorrere questo cammino, che non possiamo sviluppare adesso, c’è un punto fondamentale, anzi due. Anzitutto guardare a Dio. Dio è la sorgente della tenerezza. Tutti noi siamo chiamati ad andare a scuola di tenerezza: i genitori, gli sposi, i singoli, i separati, noi presbiteri. Che cosa vuol dire andare a scuola di tenerezza, se non alimentarsi alle sorgenti dell’infinita tenerezza? Dio è la tenerezza infinita. Guardare a Dio come la tenerezza infinita, che vuole cambiare il nostro cuore, farlo passare da un cuore di pietra ad un cuore di carne, fare trionfare la parte migliore di noi, la parte dolce. Io parlavo prima del litigio di coppia, in cui ognuno “spara” all’altro: in quel momento viene fuori la parte peggiore. Bisogna invece far trionfare la parte migliore di noi, che è la parte dolce, la parte buona, più nobile, più alta, la parte della dolcezza, della tenerezza. E Dio può educarci a questo.

 

Il dono dello Spirito Santo ci educa alla tenerezza

spirito santo.jpgNon abbiamo tempo adesso di approfondire questo tema, ma c’è un aiuto che il Signore ci ha dato per crescere nella tenerezza: è il dono dello Spirito Santo. Sapete qual è il grande regalo che il Signore fa agli sposi il giorno del loro Matrimonio? Il grande regalo di nozze del Signore Gesù agli sposi è il dono dello Spirito Santo. Dio dona agli sposi lo Spirito Santo. Chi è lo Spirito Santo nel grembo della Trinità? E’ il soffio amante del Padre e del Figlio. Agostino descriveva la Trinità con questi tre termini, bellissimi: il Padre è l’Eterno Amante; il Figlio è l’Eterno Amato; lo Spirito Santo è l’Eterno Amore, l’eterna amorevolezza del Padre e del Figlio. Allora, lo Spirito Santo, nel grembo della Trinità, è l’Amorevolezza del Padre e del Figlio. Vogliamo educarci alla tenerezza? Vogliamo cambiare il nostro cuore e imparare ad amare come Cristo ha amato la Chiesa? Dobbiamo lasciarci trasformare dal dono dello Spirito Santo. Purtroppo, lo Spirito Santo è ancora il grande sconosciuto: non lo invochiamo. Invochiamo il Padre, Gesù, ma pochissimo lo Spirito Santo. E invece lo Spirito Santo è Colui che può cambiare la nostra vita. E’ Colui che “fa nuove tutte le cose”. Ma bisogna invocarlo. Io dico sempre agli sposi: “Invocate lo Spirito Santo ogni giorno, ogni sera. Magari abbracciati, marito e moglie, invocate lo Spirito Santo. Invocatelo sui figli. Pregate insieme”. Perché lo Spirito Santo viene a cambiare i nostri cuori. Naturalmente se noi siamo disponibili, non in maniera miracolistica. Se io mi oppongo, se io non scelgo la tenerezza, lo Spirito Santo opera su ciò che trova; ma può cambiarci. Sant’Agostino diceva che lo Spirito Santo è il “Maestro interiore”; è Colui che ci guida. Per esempio per gli sposi. Come realizzare il Sacramento delle Nozze che hanno celebrato? Maestro interiore è lo Spirito Santo. Anche per chi è solo. Anche per quanto riguarda l’arte educativa, che è l’arte più difficile, chi è che ci guida? E’ lo Spirito Santo che ci aiuta a discernere quello che è bene e quello che occorre fare.

 

Occorre allora scegliere la tenerezza, alimentarsi alle sorgenti della tenerezza che è Dio, accogliere il dono dello Spirito per imparare a vivere la tenerezza ed essere felici. Questo è il grande augurio che io voglio fare a tutti voi; sia agli sposi, sia a coloro che sono soli, sia ai genitori. Che lo Spirito Santo, riempiendo i vostri cuori, vi aiuti a vivere la tenerezza, ad essere tenerezza, ad amarvi con tenerezza, ad amare i bambini con tenerezza – che non vuol dire con debolezza o con permissivismo, ma vuol dire con rispetto della persona, educandola a crescere, dando le giuste regole. Questa è la grande sfida! Pensate, un autore del III secolo, che ha scritto un libretto intitolato “Le odi di Salomone”, agli sposi del suo tempo faceva quest’augurio: “Amatevi con tenerezza voi che vi amate”. E io voglio fare lo stesso augurio a tutti voi: “Amatevi con tenerezza voi che vi amate” e amate i bambini con tenerezza, perché i bambini hanno bisogno della vostra tenerezza. Se li amerete, sicuramente, sentendosi amati, supereranno anche i momenti critici, l’adolescenza, tutto quello che sappiamo succede. Auguri, allora: “Amatevi con tenerezza voi che vi amate”.

Trascrizione da registrazione non rivista dall’autore

Immagine: M.I. Rupnik, Spirito Santo

07 – Scegliere il Dio Tenerezzaultima modifica: 2009-06-29T05:45:00+02:00da fragiampaolo
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