Pastorale per i divorziati-risposati

Il Vangelo di domenica scorsa risuonava forte al nostro cuore. Sembra non esserci scampo per chi vive situazioni di rottura e fallimento di una unione matrimoniale:

 

Partito di là, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l’ammaestrava, come era solito fare. E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

 

Certo oggi ci troviamo in seria difficoltà. Moltissimi sono ormai coloro che vivono non solo la separazione e il divorzio, ma che hanno costruito un altro legame, magari hanno figli e non vivono lontani da noi, ma frequentano la stessa celebrazione, pur senza potersi accostare all’Eucaristia. Cerchiamo di accogliere, ascoltare, far capire la posizione della Chiesa su questo tema, malgrado la fatica da parte di chi ascolta.

Ci sono molte voci nella Chiesa che invocano una nuova riflessione e mi pare che l’intervento che riporto, del teologo e pedagogista don Marco Baleani, proponga una via intelligente, seria; via rispettosa e amorevole, ma anche esigente.

Se sia quella buona non lo so. Mentre la leggo mi piace ma vengono anche mille dubbi quando la confronto con le chiare parole di Gesù.

State attenti mi raccomando: non è qualcosa che si possa sperimentare, ma solo una riflessione, una proposta, un invito a pensare.

Buona lettura!

 

PASTORALE / PER I RISPOSATI                                        

Divorzio e coscienza                                                              

La proposta pastorale della Chiesa ai propri figli divorziati-risposati potrebbe essere quella di un cammino penitenziale di ampia durata sul modello del catecumenato, al termine del quale concedere loro di accostarsi ai sacramenti. Si tratta, poi, di riflettere su chi ammettere a tale percorso e come configurarlo.                                      

                                                                                                                                                                    

Tratto da: Famiglia Oggi del 01/05/2009                             

 

Riportiamo la seconda parte del documento “Divorziati risposati: dalla riflessione morale una proposta pastorale”, in cui l’autore approfondisce una questione che continua a essere un nervo scoperto all’interno della Chiesa cattolica. Il testo che stiamo proponendo formula una proposta basata su un interessante approfondimento della teologia che soggiace al sacramento della penitenza e alle sue implicazioni per la coscienza del credente. (Pietro Boffi)

 

 

LA RIFLESSIONE MORALE SULLA RESPONSABILITÀ SOGGETTIVA

La tradizione morale ha sempre distinto tra la colpa oggettivamente grave e la responsabilità soggettivaSposalizio Vergine Particolare.jpg della persona. Perché vi sia peccato mortale è necessaria la compresenza di tre fattori: materia grave, piena avvertenza, deliberato consenso.  Inoltre, vanno valutate le circostanze e l’intenzione di chi agisce; è nota la discussione in teologia morale sul rapporto tra azione e intenzione dell’agente. È comunque certo che un atto oggettivamente grave – e che tale rimane – potrebbe essere commesso con responsabilità diminuita o anche senza responsabilità.

 

Nel caso dei divorziati risposati, la responsabilità morale va valutata in ordine a tre diverse situazioni: la rottura del vincolo matrimoniale, la decisione di intraprendere una nuova unione e la sua attuazione, il mantenimento della condizione di unione irregolare.

 

 

La rottura del vincolo matrimoniale.

Il coniuge può essere responsabile della rottura del vincolo; oppure può averla subita; più frequentemente vi è una corresponsabilità. Se la persona non inizia una nuova unione, non vi sono difficoltà all’ammissione ai sacramenti sulla base del pentimento e della volontà di riparazione corrispondenti alla propria responsabilità e alle possibilità oggettive di riparazione nella situazione concreta.

 

La decisione di intraprendere una nuova unione e la sua attuazione

Le situazioni possono essere molto diverse; ad esempio si va da chi ha divorziato per propria colpa, danneggiando gravemente il coniuge e la famiglia, non si è pentito del proprio comportamento né ha cercato di rimediare, ove fosse stato possibile, fino al caso di chi ha cercato di salvare in ogni modo il proprio Matrimonio, ha poi subito la separazione e il divorzio e si è risposato per provvedere in primo luogo al bene dei figli. È importante richiamare qui la situazione particolare – che può essere anche frequente nel contesto sociale attuale – di quanti hanno contratto il primo Matrimonio su basi deboli, mentre contraggono la nuova unione sulla base di una significativa maturazione personale. Ciò può riguardare sia la maturità psicologica, che può essere cresciuta e aver dato vita a un nuovo rapporto di coppia su basi di consapevolezza e di relazionalità migliori rispetto al precedente; sia la maturità spirituale che può essere cresciuta attraverso una esperienza di fede e di riavvicinamento alla vita cristiana progressivamente ritrovata e precedentemente assente.

 

È in relazione a quest’ultima situazione che lo stesso Papa Benedetto XVI si è interrogato in un incontro con i sacerdoti della diocesi di Aosta: «Direi particolarmente dolorosa è la situazione di quanti erano sposati in chiesa, ma non erano veramente credenti e lo hanno fatto per tradizione, e poi trovandosi in un nuovo Matrimonio…

 

Leggi tutto: Divorziati risposati.doc

Fonte dell’articolo: www.liturgiagiovane.it

Pastorale per i divorziati-risposatiultima modifica: 2009-06-24T06:10:00+02:00da fragiampaolo
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