Riflessioni su tenerezza

Noi eravamo presenti all’incontro con mons. Rocchetta. E stato certamente molto interessante e ricco di stimoli per unvergine umiltà.jpg confronto all’interno della coppia e tra coppie, come di fatto è avvenuto durante i lavori in gruppo che si sono svolti al termine della relazione. Concreto, incisivo, arricchente: questo il commento unanime dei presenti che noi condividiamo in pieno. Così anche noi, che abbiamo festeggiato da pochi giorni il nostro 28° anniversario, abbiamo avuto l’occasione giusta per ripensare alla nostra esperienza ormai collaudata, ma mai da dare per scontata. Una coppia vive certamente lungo la sua storia tanti momenti diversi: periodi belli, gioiosi, leggeri e tempi faticosi, pesanti, talora tristi e bui, dovuti a molteplici fattori interni ed esterni. Tutto ciò è capitato anche a noi. Ma allora che cosa permette di resistere e mantenere quella unione di fondo che fa da collante a tutto? Una coppia cristiana può forse cavarsela egregiamente con una risposta anche scontata: da qualche parte c’è sempre prima o poi il Signore che sana tutto e se le cose vanno male vuol dire che Dio è sempre distratto nel momento del bisogno. In realtà la vita ce la giochiamo molto sulla  nostra responsabilità, su ciò che vogliamo veramente costruire, su ciò che per noi è veramente irrinunciabile. Guarda caso la TENEREZZA, di cui si è tanto parlato, è ed è stata ingrediente fondamentale del nostro rapporto. Ha ragione Rocchetta quando ci invita a riflettere se la nostra vita “è” una scelta di tenerezza oppure no. Per noi tenerezza è lo sguardo con cui ci sentiamo innanzitutto guardati come creature; uno sguardo di misericordia che abbiamo imparato ad accogliere come ricchezza per ciascuno di noi, come grande dono, e che vivendo insieme negli  anni ci siamo trasmessi reciprocamente e concretamente con gesti di attenzione, perdono, aiuto, comprensione, complicità, con parole e silenzi. Non tutto da subito, non tutto facile: nel tempo si costruisce anche attraverso gli errori. Non si tratta secondo noi solo di uno sforzo, che alla fine si esaurirebbe; abbiamo imparato a desiderare questo bene fortemente e a chiederlo nella preghiera. Talvolta è uno dei due a segnare il passo e l’altro arranca un po’: occasione questa (lo abbiamo compreso col tempo, prezioso alleato) per superare i soliti dissapori, parlare, guardarsi negli occhi e ripartire cercando di comprendere le ragioni e la posizione dell’altra metà e far convergere lo sguardo su un unico obbiettivo. Uno sguardo di tenerezza riconosciuta come donata dall’alto, accolta e che quindi si fa dono per l’altro, diventando poi scelta per  far crescere comunione e tenerezza “per” e “con” altri dentro e fuori la famiglia. Non tutti i risultati sono successi, anzi …spesso é proprio difficile ma non impossibile, con LUI si può ! A volte poi ci è più facile vivere questo atteggiamento tra di noi che all’esterno o con i figli ormai grandi (!!!). Sarebbe bello poter avere, attraverso questo spazio, un confronto su tale aspetto in particolare! Per ora fermiamoci qui … e aspettiamo le prossime puntate.

Ciao  Lori e Alfredo

 

Immagine: Beato Angelico, Collezione Thyssen-Bornemisza, Pedralbes

Riflessioni su tenerezzaultima modifica: 2009-05-28T16:54:10+02:00da fragiampaolo
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