Omelia Veglia pasquale 2010

Quello che vivono le donne quel primo mattino dell’era nuova, del mondo nuovo, è qualcosa di grande  e travolgente; perché, mentre si stanno recando al sepolcro, le donne hanno in mente e vivono solo tenebre. Hanno perduto la persona di riferimento, hanno perduto il Maestro; anzi, hanno perduto di più: loro già sapevano che Lui era il Figlio, era il Messia, era l’Atteso e dunque la loro situazione è ancora più grave, la loro tenebra è ancora più fitta. Non basta che sia l’Amico, non basta che sia il Maestro; è anche il Signore. Capite che il buio che attraversano è un buio profondissimo. Perché lo scandalo provocato dalla croce, è uno scandalo immenso. Noi non ce ne rendiamo conto adesso, a distanza. Però – per fare un’analogia molto approssimativa –, guardate quanto già sono dispersi e confusi tanti nostri fratelli, di fronte ai fatti di cronaca che continuamente ci vengono presentati in relazione alla vita della Chiesa. E’ un evento ben lontano da quanto ha rappresentato l’essere crocifisso di Gesù, eppure molti già si sentono perduti, già vivono uno scandalo profondo, che insinua il dubbio, ti fa chiedere: “Ma sarà vero? Sarà davvero Lui il Signore?”. Perché Dio non ha parlato sulla croce? Perché Dio non è intervenuto? Perché il Padre, alla crocifissione, non ha detto: “Basta! Lui è il mio Figlio: credetegli!”? Perché è stato zitto? Significa “semplicemente” – si fa per dire, perché è un’insinuazione che per le donne in quel momento rappresentava la fine di tutto  – che Gesù non era il Messia, non era quello che voleva far credere? E se ci fosse di più? Se Dio stesso non esistesse? Se in realtà Gesù proponesse qualcosa che non c’è? Questi dubbi, che tormentano tanti, tormentano anche le donne quel mattino, in modo ancora più radicale e profondo.

Ma, quando arrivano al sepolcro, quello che sta accadendo attorno, attraversa anche loro: dalla notte si sta aprendo l’alba e in quel momento tutto cambia. Le donne trovano un sepolcro vuoto. E’ il segno che viene posto per loro. Un segno che, in realtà, sembra quasi una perdita ulteriore: non c’è neanche il corpo.

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Allora,  alle donne viene dato l’annuncio. Al posto di Gesù, c’è l’annuncio: “Cristo è risorto! Non è più qui! Voi state cercando nel posto sbagliato! Questo sepolcro è vuoto!”. E il sepolcro vuoto diventa la prova, la conferma. Avrete notato che, in tutti i racconti evangelici, Gesù non esce dal sepolcro perché l’angelo lo apre; Gesù è già uscito dal sepolcro. L’angelo apre il sepolcro perché le persone che stanno fuori possano vedere che Lui non c’è più. E, davanti al sepolcro vuoto, l’angelo fa il grande, straordinario annuncio: E’ risorto!”. Il mondo è cambiato. La storia è cambiata. Non c’è più niente come prima. Niente di tutto quello che noi conosciamo può essere di nuovo vissuto e interpretato come prima. Tutto è cambiato.

 

Che cosa è accaduto? E’ accaduto un evento veramente grande: tutto ciò che il Signore Gesù ha vissuto sulla croce è diventato stabile, è diventato eterno.

Sulla croce accade che Gesù – che è Dio e uomo – diventa il luogo, il punto dove tutto si ricapitola.

 

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Immagine: Le donne al sepolcro, Beato Angelico.

Omelia Veglia pasquale 2010ultima modifica: 2010-04-10T18:29:00+02:00da fragiampaolo
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