Omelia festa di san Giovanni evangelista

sgiovannismalldd7.jpgCristo è Mistero. Ma Mistero non significa per nulla inconoscibilità totale. Quando noi usiamo l’espressione “il Mistero”, solitamente intendiamo riferirci a qualcosa che non c’è modo di capire e dobbiamo limitarci a tenere per buona. Non è questo il significato di Mistero attribuito a Gesù. Gesù è Mistero perché è una realtà così grande, oppure al contrario – ma per noi è la stessa cosa dal punto di vista esistenziale – così semplice, che continuamente ci rimanda oltre. Tutte le volte che entri dentro un aspetto di Lui, ti rendi conto che, nel momento in cui riesci a conoscere davvero una parte del Suo Mistero, all’improvviso ti si aprono nuove porte, nuove dimensioni, nuovi territori. E ti accorgi che la tua ricerca è tutt’altro che arrivata alla fine. E’ sempre e solo all’inizio, perché più conosci  più si apre quel Mistero. Non solo: sei anche costretto a tornare indietro a rivedere gli aspetti che ti sembrava di aver capito. Li vedi in una luce nuova, che ti fa continuamente ripartire in una ricerca piena di stupore. Cristo è un Mistero così.

La maggior parte dei cristiani purtroppo non vuole entrare nel Mistero. Si accontenta di fare qualche passo e poi si ferma. E la prospettiva, che ha raggiunto in quel momento, è la sua prospettiva per tutta la vita. Chissà perché! Forse in realtà è perché non si sta cercando davvero Lui. Si sta cercando un nido tranquillo, un posto dove si possa stare comodi, senza avere troppi scossoni, senza richieste di conversione.

 

Giovanni non fa così. L’apostolo Giovanni è uno dei grandi cercatori della verità. E’ uno dei grandi pellegrini dentro il Mistero. Perché non si accontenta mai. Lui, che ha appoggiato la testa sul petto di Gesù durante l’Ultima Cena, non ha solo sentito il Suo cuore, ma è entrato in quel cuore. E’ entrato dentro il Mistero profondo di Gesù. Giovanni è un grande amico del Signore Gesù. E’ il discepolo amato. E’ colui che entra in un’intimità che nessun altro discepolo ha; ma non è solo un’intimità umana, è qualcosa di infinitamente più profondo. Giovanni ha capito e creduto e amato cose che altri soltanto intuivano.

Ma Giovanni poi ha preso tutto ciò che ha creduto, amato e capito e lo ha trasmesso a noi, ce lo ha consegnato. Certo, ogni tanto capita di sentirsi smarriti, quando si leggono gli scritti di Giovanni…

 

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Immagine: San Giovanni evangelista, Bartolomeo Suardi (il Bramantino), collezione privata (collezione Borromeo)

Omelia festa di san Giovanni evangelistaultima modifica: 2009-12-30T11:26:25+01:00da fragiampaolo
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Un pensiero su “Omelia festa di san Giovanni evangelista

  1. ” Se camminiamo nella luce come Egli è la luce siamo in comunione gli uni con gli altri” La Materna Paternità di Dio è infinita, si propone non si impone,si dona nell’Eucaristia venendo VIVO, perchè RISORTO,dentro di noi, si fa nostra carne. E’ grandioso è l’AMORE senza limiti, si fida di me anche se io sono una povera cosa. Incanazione è lasciare vivere Lui dentro di noi rispondendo “SI” al suo “SEGUIMI” Dei primi cristiani si diceva “Quelli sono stati con il Signore” quando siamo stati con Lui abbandonati a Lui non possiamo fare a meno di trasmetterlo, tutto di noi parla di Lui. Chiedo perdono per tutte le volte che ho sciupato questa SUA TENEREZZA DI AMORE. Buon cammino a tutti

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