Matteo 5,17-19

Dal Vangelo secondo Matteo 5,17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure un iota o un segno senza che tutto sia compiuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

 

pietro predica.jpg

Possono essere tanti gli spunti di questo brano ma tra tutti vorrei sottolineare quelli che ritengo possano essere di maggiore aiuto al nostro lavoro nel CPP e alla riflessione della comunità.

“Non per abolire ma per dare compimento”; il richiamo è forte sulla legge dell’AT alla quale siamo chiamati ed alla continuità che Cristo realizza al fine di portare a completamento tutta l’opera di Dio dalla Creazione ad oggi. Questa è la nostra legge e così deve restare, senza cambiamento alcuno, fino a che tutto sia compiuto.

Il nostro dovere ed il richiamo che ci giunge è alla conoscenza della legge (quanto fa parte del nostro bagaglio?) e, di conseguenza, alla sua applicazione. In un mondo dove le regole, le norme, le leggi vengono adattate alle esigenze talvolta concrete ma spesso effimere o di convenienza noi dobbiamo invece testimoniare l’appartenenza ad una legge antica che scopriamo però essere sempre attuale ed efficace.

In un mondo dove noi stessi spesso cerchiamo scorciatoie per eludere i vincoli di una legge dobbiamo invece essere attenti anche agli aspetti che possono sembrare minimi.

Nel nostro mondo si stanno perdendo anche i valori di fondo su cui si basano le ossature delle regole di una civiltà organizzata e si sta andando sempre più verso una semplificazione ed una superficialità che appaghi il proprio istinto ma che porta, di conseguenza ad una sempre maggiore e diffusa solitudine.

Noi non possiamo essere soli, noi dobbiamo essere la Comunità Cristiana nel tempo e nello spazio; la nostra legge è la legge dei nostri padri da oltre 2000 anni e la fedeltà a questo progetto è ciò che ci contraddistingue rispetto alle mode ed alle tendenze del mondo.

Non è facile diventare grandi nel regno dei cieli ma attenzione perché anche il restare “minimi” è già una bella impresa.

Cerchiamo di crescere, di studiare, di approfondire, di comprendere e soprattutto di pregare che ci vengano donate dallo Spirito la saggezza e la conoscenza al fine di essere veri testimoni dell’Amore senza “spostamenti di iota o di segni anche minimi”.

Immagine: LORENZO VENEZIANO, Predica dell’apostolo Pietro, c. 1370, Staatliche Museen, Berlin

Matteo 5,17-19ultima modifica: 2009-10-20T04:42:00+02:00da fragiampaolo
Reposta per primo quest’articolo