Omelia VI domenica dopo il Martirio del Battista, rito ambrosiano, anno B

“Per grazia siete salvati”. La salvezza è un regalo totalmente gratuito. Coglie di sorpresa anche quando la si attende. Puoi fare molto per cercarla e per accoglierla, ma quando arriva è sempre dono, sempre immeritata. Paolo lo ha annunciato in mille situazioni diverse e la Chiesa vive di questa consapevolezza.

 

Propongo alla vostra riflessione questo capitolo dei Fioretti dove Francesco gioisce della immeritata scelta di Dio. Potrebbe gloriarsi di molte cose, esigere una ricompensa, pensare di essersi meritata la fama che lo circonda… e invece si gloria di essere stato amato senza suo merito:

 

                 Dimorando una volta santo Francesco nel luogo della Porziuncola con frate Masseo da Marignano , uomo di grande santità, discrezione e grazia nel parlare di Dio, per la qual cosa santo Francesco molto l’amava; uno dì tornando santo Francesco dalla selva e dalla orazione, e sendo allo uscire della selva, il detto frate Masseo volle provare sì com’egli fusse umile, e fecieglisi incontra, e quasi proverbiando disse: «Perché a te, perché a te, perché a te?». Santo Francesco risponde: «Che è quello che tu vuoi dire?». Disse frate Masseo: «Dico, perché a te tutto il mondo viene dirieto, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’ubbidirti? Tu non se’bello uomo del corpo tu non se’di grande scienza, tu non se’nobile; onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?». Udendo questo santo Francesco, tutto rallegrato in ispirito rizzando la faccia al cielo, per grande spazio istette colla mente levata in Dio; e poi ritornando in sé, s’inginocchiò e rendette laude e grazia a Dio; e poi con grande fervore di spirito si rivolse a frate Masseo e disse: «Vuoi sapere perché a me? vuoi sapere perché a me? vuoi sapere perché a me tutto ’l mondo mi venga dietro? Questo io ho da quelli occhi dello altissimo Iddio, li quali in ogni luogo contemplano i buoni e li rei: imperciò che quelli occhi santissimi non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insufficiente, né più grande peccatore di me; e però a fare quell’operazione maravigliosa, la quale egli intende di fare, non ha trovato più vile creatura sopra la terra; e perciò ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandigia e la fortezza e bellezza e sapienza del mondo, acciò che si conosca ch’ogni virtù e ogni bene è da lui, e non dalla creatura, e nessuna persona si possa gloriare nel cospetto suo; ma chi si gloria, si glorii nel Signore, a cui è ogni onore e gloria in eterno». Allora frate Masseo a così umile risposta, detta con fervore, sì si spaventò e conobbe certamente che santo Francesco era veramente fondato in umiltà. A laude di Cristo e del poverello Francesco. Amen.”

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Se desideri leggere l’omelia della VI domenica dopo il Martirio del Battista che riflette sul “merito” e sulla “restituzione” eccoti il link: VI_Domenica_dopo_il_Martirio_di_san_Giovanni_Battista.doc

 

Immagine: “Spogliazione di Francesco davanti al padre” di Benozzo Gozzoli (1452), affresco dell’abside della chiesa di san Francesco a Montefalco.

Omelia VI domenica dopo il Martirio del Battista, rito ambrosiano, anno Bultima modifica: 2009-10-08T16:33:28+02:00da fragiampaolo
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