Quello che oggi ci è regalato è la visione d’insieme. Non di un piccolo particolare, di un momento della storia. Ci è regalata la visione d’insieme di che cosa è la storia. Anzi, di più: ci è regalata la visione d’insieme di tutto ciò che riguarda l’uomo e di tutto ciò che riguarda Dio.
Quello che noi oggi contempliamo nel Bambino Gesù, è la possibilità di vedere in un colpo solo tutto ciò che riguarda noi e Dio. Il nostro sguardo deve fermarsi su di Lui e imparare a scoprire e a trovare in Lui realtà che sono spettacolari.
Intanto, quando noi guardiamo gli occhi del Bambino che ci sorride nella mangiatoia, noi vediamo come Dio guarda il mondo. Quando Dio guarda noi, lo fa con gli occhi di un bambino; con lo stesso sguardo attento, che vede tutto come una sorpresa, come una gioia, come qualcosa di grande. Dio, quando guarda il mondo, vede il mondo così, con gli occhi di questo Bambino.
Gesù Bambino rivela il modo che Dio ha di affrontare la nostra storia. Quando tu Lo prendi in braccio, in realtà stai tenendo in braccio l’universo. L’universo è costruito secondo quello che è un bambino. E’ vita. E’ vita che accoglie, che si dona. E’ semplicità. E’ contemporaneamente perfezione – perché un essere umano è perfezione, anche quando è così piccolo – ed è amore. Quando tu accogli questo Bambino, ti rendi conto che stai tenendo in braccio l’uomo così come deve essere. Quando dici essere umano, quando dici uomo, devi pensare a Lui.
Il Bambino Gesù è la grande rivelazione, è la grande presenza di Dio per noi. Tutto ciò che conosciamo di Dio, lo conosciamo tramite Lui. Tutto ciò che sappiamo di noi, lo conosciamo tramite Lui.
Di una cosa siamo certi: di un Dio come Lui non puoi aver paura; non puoi temere che voglia sopraffarti, annullarti, distruggere la tua personalità…
Tutta l’omelia: Natale_Giorno_2009.doc
Immagine: Natività, Domenico Ghirlandaio, 1492, Fitzwilliam Museum, Cambridge