Matteo 10, 5-10

immagine lory.JPGMatteo  10, 5-10

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: “Non andate tra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino.  Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento”.

 

Un primo pensiero che affiora alla mente leggendo questo brano è che non è per noi: è diretto agli apostoli e ci sentiamo già sollevati da un peso.

 

In realtà non è così ! Metti una messa domenicale in cui viene letto questo Vangelo. La Comunità della Brunella è riunita, convocata come assemblea di chiamati. Gesù parla proprio a noi che siamo i discepoli, coloro che hanno ricevuto i doni dello Spirito Santo e che da Dio hanno avuto ogni grazia, insieme al compito di essere inviati in missione ad annunciare la Buona Novella.

Ci viene chiesto in questo contesto di rivolgerci non genericamente a chiunque, ma innanzitutto a coloro che, raggiunti dalla grazia come noi, si sono distratti e persi nel cammino della vita.

Dobbiamo andare da quei fratelli che, per mille motivi, non vivono più la gioia di sapersi amati da Dio o che si trovano nel bisogno materiale o spirituale. La richiesta di Gesù deve essere calata nel contesto della nostra comunità parrocchiale e della nostra gente.

I Varesini, si sa, hanno la fama di essere un po’ chiusi, persone che si fanno gli affari propri.

Ebbene Gesù ci sta chiedendo ORA di rompere questi schemi, di aprire cuore e mente per vedere la realtà che ci circonda: nei nostri palazzi, nelle nostre strade, nei nostri quartieri, anche e nelle nostre famiglie. Siamo insomma chiamati ad avvicinare le persone che vivono nei nostri ambienti , per portare la Parola che salva : GESU’ E’ IL DIO CON NOI ! Siamo chiamati a consolare chi è triste e solo (e quanti ce ne sono! Ma troppo spesso non vogliamo vederli); scelti per aiutare concretamente chi è ammalato, addirittura, dove è possibile, invitati a farsi carico e seguire nel tempo alcune situazioni particolarmente difficili e fragili. Con l’accoglienza, con la condivisione, con la nostra testimonianza e con la preghiera, possiamo realmente, in nome di Gesù, scacciare i demoni dell’indifferenza, dell’egoismo, del rancore e portare la pace e una concreta solidarietà. Sono queste  le opere di misericordia spirituale e corporale con cui ci presenteremo a Dio.

Con quale atteggiamento possiamo vivere tutto questo? Con grandezza di cuore, perché siamo consapevoli che ciò che doniamo, lo abbiamo già gratuitamente ricevuto e in abbondanza.

Un altro atteggiamento Gesù chiede al discepolo in missione: alleggerirsi di tanti pesi, preoccupazioni e affanni reali, quelli che ciascuno di noi porta e con cui convive, ma che non devono essere totalizzanti per noi, perché ci impedirebbero di essere liberi. Più importante è Gesù: guardiamo a Lui come origine e meta del nostro essere e del nostro agire; guardiamo a Lui che è Amore per portare amore e salvezza agli altri.

Non potrebbe essere questo il programma pastorale da assumerci per il prossimo anno? Costruire una comunità di persone che si sentono inviate ad annunciare a tutti, a partire dai vicini, il Vangelo in parole e opere, anche piccole ma concrete e quotidiane. Spogliati quindi delle nostre sicurezze, mettiamoci al lavoro nella vigna del Signore, certi solo della Sua compagnia!

Loredana

 

Matteo 10, 5-10ultima modifica: 2010-07-29T21:15:00+02:00da fragiampaolo
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