“Voi siete al luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra il monte, ne si
Gesù paragona i discepoli alla luce nel mondo, i quali sono chiamati ad essere testimoni della luce in Cristo che hanno in se, affinchè tutti, dentro e fuori la chiesa, vedano le loro opere buone e glorifichino il Padre che è nei cieli.
Ai discepoli viene assegnata la funzione di città sul monte, che è simbolo della forza di attrazione della comunità cristiana.
E noi?
Vogliamo abitare anche noi nella città sul monte di cui parla l’evangelista Matteo?
(O preferiamo forse le moderne città globalizzate dove brilla la luce delle insegne dei negozi, dei televisori accesi giorno e notte?)
Ce la sentiamo di far risplendere la luce vera che ci viene affidata da Gesù?
(O siamo piuttosto incapaci di manifestare la fede davanti agli uomini?)
Riusciamo a mettere criticamente in questione la vita contraria a Dio nella società e nei singoli?
(O ci uniformiamo al pensare comune, alle critiche non costruttive, al gossip…)
Siamo aperti al prossimo?
(O fatichiamo ad accogliere lo straniero, il diverso, chi non la pensa come noi, e crediamo in qualità di cristiani, di essere forse la luce del mondo?)
Quando riusciamo a manifestare la fede, a partire da piccoli gesti quotidiani, accompagnandoli con la preghiera individuale o comunitaria, mantenendo un atteggiamento positivo ed aperto ma fermo nel seguire la propria coscienza, ecco che la luce risplende!
Emanuela
Immagine: copia a matita di dipinto fiammingo. Non chiedetemi di chi è l’originale perché il disegno l’ho fatto trent’anni fa e proprio non mi ricordo.