“Perché non abbiate a scandalizzarvi”
Quale tipo di scandalo viene preso in considerazione qui? Perché siamo tutti coscienti che Gesù di Nazareth può scandalizzare in molti modi.
Credo possiamo pensare ad un doppio scandalo: il primo è relativo alla apparente debolezza di Dio,
Questa incapacità di accettare per quello che è Gesù – e il Dio che in Lui si manifesta – continuando a cercare di portarlo al nostro livello di ragionevolezza, o a quello che già abbiamo imparato a conoscere/credere è la costante tentazione cui l’uomo è sottoposto. Qui stà il discrimine tra la fede e l’incredulità. Figura tipica tanto di chi rifiuta che di chi accoglie la rivelazione di Dio è Paolo che ci racconta il suo cammino nella lettura degli Atti.
Il primo scandalo è relativo alla piccolezza di Gesù e correlativamente alla strana e almeno apparente debolezza di Dio. Non solo lo stesso Gesù affronta dolore e morte, ma sembra incapace di difendere anche i suoi discepoli. Perché non ci libera dai persecutori? Perché ci lascia nelle mani dei carnefici? Capite che il problema è teologico perché in causa c’è il volto stesso di Dio. Non vive la assoluta Onnipotenza di chi sfascia i mondi solo perché ne ha il potere, ma la Onnipotenza di chi sorregge e serve la creazione. Non distrugge i peccatori ma li cerca e chiede di annunciare loro l’amore anche quando si apprestano a ucciderci e torturarci. Non esime nessuno dalle prove della vita ma resta accanto ai giusti perché non rimangano mai soli condividendo il loro soffrire e morire.
Il secondo scandalo è altrettanto presente in questo brano e riguarda direttamente il Mistero di Dio. Gesù narra la dinamica dell’agire di Dio come una realtà che lo coinvolge direttamente: Lui stesso manda lo Spirito Santo che procede dal Padre ed è compito del Paraclito rivelare al mondo la verità profonda del Figlio. Questa immagine di Amore che si dona, di un Dio che è Padre e Figlio e Spirito Santo, concordi nell’amarci perché uniti nell’Amore, è la realtà più folgorante dell’annuncio di Gesù. Dio è Amore e Gesù è parte di questo Mistero. Non solo un annunciatore, un profeta, un santo, ma Dio-con-noi, contemporaneamente annunciatore e annunciato, evangelizzatore e Vangelo.
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Immagine: Caravaggio, Conversione di san Paolo